–– Sito di FORMAZIONE PERMANENTE MISSIONARIA –– Uno sguardo missionario sulla Vita, il Mondo e la Chiesa A missionary look on the life of the world and the church –– VIDA y MISIÓN – VIE et MISSION – VIDA e MISSÃO ––
“Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri” (Marco 9,50)
Un granello di sale quotidiano per dare sapore alla tua giornata.
La sola prova, la sola tentazione per l’uomo è di essere abbandonato a se stesso, a contatto con il male. Egli allora verifica sperimentalmente il proprio nulla. Sebbene l’anima abbia ricevuto il pane soprannaturale nel momento in cui lo ha richiesto, la sua gioia è mista a timore, perché ha potuto chiederlo solo per il presente. L’avvenire resta temibile. L’anima, che non ha diritto di chiedere il pane per il domani, esprime il proprio timore sotto forma di supplica. E con queste parole conclude. Con la parola «Padre» ha inizio la preghiera, con la parola «male» si conclude. Bisogna passare dalla fiducia al timore: solo la fiducia dà forza sufficiente affinché il timore non causi una caduta. Dopo aver contemplato il nome.
È il regno e la volontà di Dio, dopo aver ricevuto il pane soprannaturale ed essere stata purificata dal male, l’anima è pronta per la vera umiltà, che corona tutte le virtù. L’umiltà consiste nel sapere che in questo mondo tutta l’anima (non solo la parte che chiamiamo «io» nella sua totalità ma anche la parte soprannaturale dell’anima che è Dio presente in essa) è sottoposta alle vicissitudini del tempo. Bisogna accettare in modo assoluto la possibilità che tutto ciò che in sé è naturale venga distrutto. Ma bisogna accettare e respingere nello stesso tempo la possibilità che la parte soprannaturale dell’anima scompaia: accettarla come evento che potrebbe verificarsi solo se Dio lo vuole, respingerla come qualcosa di orribile. Bisogna averne paura, ma in modo che la paura sia come il compimento della fiducia.
da “A proposito del «Pater»”, di Simone Weil (1909−1943), filosofa, mistica, attivista e scrittrice francese.
Militante dell’estrema sinistra rivoluzionaria, abbandona l’insegnamento per lavorare nelle fabbriche metallurgiche di Parigi.
Affetta da tubercolosi, muore all’età di soli 34 anni.
Ebrea di origine, affascinata da Cristo, sceglie di non essere battezzata e di vivere la fede rimanendo sulla soglia della Chiesa.