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“Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri” (Marco 9,50)
Una parola, un granello di sale al giorno per dare sapore alla tua giornata.
31. Fare buon uso della gloria e della lode.
Se dunque qualcuno ci loda e ci glorifica, dobbiamo comprendere l’esempio che qui ci dà la Madre di Dio ed essere pronti a rispondere con questo versetto e a fare buon uso della gloria e della lode e dire apertamente o almeno pensare nel cuore: O Signore Iddio, è tua l’opera che viene lodata ed esaltata, sia anche tua la gloria; non io, o Signore, tutto ciò è opera tua, tu che tutte le cose fai con onnipotenza, e santo è il tuo nome. Dunque non si deve negare il valore della lode e della gloria né le si devono disprezzare come un’ingiustizia o una vanità, ma considerandole cosa troppo nobile e preziosa non ce le dobbiamo attribuire, riferendole invece a Colui che è in cielo. Di ciò ci rende edotti questo nobile versetto.
Così si è risposto a chi chiede se si debba mai onorare il prossimo. Ebbene, san Paolo dice che quanto all’onore dobbiamo prevenirci gli uni gli altri (Romani, XII); però nessuno deve accettare l’onore che gli è fatto né deve tenerlo per se, ma lo deve santificare e attribuire a Dio, cui appartiene, con ogni bene ed ogni opera dai quali l’onore deriva. Nessuno deve condurre una vita disonorevole. A tal fine è necessario che ci sia l’onore. Dal momento che la vita onorevole è dono e opera di Dio, solo il suo nome si dovrà considerare santo e non contaminandolo con il compiacimento di noi stessi. Questo significa la preghiera del Padre Nostro: “Sia santificato il tuo nome”.
dal Commento al Magnificat di Martin Luther, in italiano Martin Lutero (1483 1546), teologo tedesco e iniziatore della riforma protestante. Il suo Commento al Magnificat, scritto nel 1520, è particolarmente noto ed ha subito delle riletture dopo il Concilio Vaticano II. Oltre il suo interesse mariologico, l’opera testimonia l’intensa spiritualità di Lutero e il suo modo radicalmente nuovo di fare teologia.