Blog di FORMAZIONE PERMANENTE MISSIONARIA – Uno sguardo missionario sulla Vita, il Mondo e la Chiesa MISSIONARY ONGOING FORMATION – A missionary look on the life of the world and the church
La protesta dei cristiani a Quetta subito dopo il raid armato di una settimana fa contro i fedeli all’uscita della Messa, costato la vita a due di loro (Ansa)
Si è rifiutata di sposare un musulmano, e dunque di convertirsi all’islam, e il ragazzo che diceva di amarla le ha dato fuoco. Ha 24 anni Asima, pachistana e cristiana, e lotta tra la vita e la morte in un ospedale di Lahore, in Pakistan, con il corpo devastato dall’80 per cento di ustioni dopo che l’aspirante sposo l’ha cosparsa di cherosene di fronte all’ennesimo rifiuto di cambiare religione. Lui, Rizwan Juggar, ha confessato ed è stato arrestato. Ma lei, se sopravvivrà, si porterà per sempre addosso i segni della violenza.
Il padre di Asima, Jaqoob Masih, ha raccontato che il ragazzo l’ha aspettata mentre tornava dal suo lavoro di domestica e là, in una strada di Sialkot, nel Punjab, l’ha bruciata viva. Poi è scappato e quando la polizia lo ha fermato si è giustificato affermando che non voleva ucciderla ma solo spaventarla. «Stava cercando di costringere la ragazza a sposarlo – ha detto Jaqoob Masih – ma lei ha rifiutato la sua proposta perché non voleva convertirsi all’islam». Ora per l’uomo si apriranno le porte di un tribunale speciale antiterrorismo che, sempre a Lahore, aveva condannato a morte Imran Ali, ventiquattrenne assassino di Zeinab, la bambina stuprata e uccisa tre mesi fa in Punjab.
Quello di Asima è solo l’ultimo di una serie di orrori commessi contro la minoranza cristiana in Pakistan. Non più di una settimana fa alcuni uomini armati a bordo di due motociclette avevano sparato contro i fedeli all’uscita della Messa domenicale, uccidendone due e ferendone cinque.
Lo scorso 2 aprile, Lunedì dell’Angelo, un commando armato aveva sparato contro un gruppo di cattolici che viaggiavano su un risciò a motore, uccidendone quattro. A dicembre almeno 9 cristiani erano rimasti uccisi nell’attacco a una chiesa metodista rivendicato dal Daesh.
Combonianum è stato una pubblicazione interna di condivisione sul carisma di Comboni. Assegnando questo nome al blog, ho voluto far rivivere questo titolo, ricco di storia e patrimonio carismatico.
Il sottotitolo Spiritualità e Missione vuole precisare l’obiettivo del blog: promuovere una spiritualità missionaria.
Combonianum was an internal publication of sharing on Comboni’s charism. By assigning this name to the blog, I wanted to revive this title, rich in history and charismatic heritage.
The subtitle Spirituality and Mission wants to specify the goal of the blog: to promote a missionary spirituality.
Sono un comboniano affetto da Sla. Ho aperto e continuo a curare questo blog (tramite il puntatore oculare), animato dal desiderio di rimanere in contatto con la vita del mondo e della Chiesa, e di proseguire così il mio piccolo servizio alla missione.
I miei interessi: tematiche missionarie, spiritualità (ho lavorato nella formazione) e temi biblici (ho fatto teologia biblica alla PUG di Roma)
I am a Comboni missionary with ALS. I opened and continue to curate this blog (through the eye pointer), animated by the desire to stay in touch with the life of the world and of the Church, and thus continue my small service to the mission.
My interests: missionary themes, spirituality (I was in charge of formation) and biblical themes (I studied biblical theology at the PUG in Rome)
Manuel João Pereira Correia combonianum@gmail.com
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