Blog di FORMAZIONE PERMANENTE MISSIONARIA – Uno sguardo missionario sulla Vita, il Mondo e la Chiesa MISSIONARY ONGOING FORMATION – A missionary look on the life of the world and the church
Matteo Petri – Città del Vaticano
17.06.2019
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Era il 17 giugno di 25 anni fa quando a Parigi, su iniziativa dell’Onu, 197 Paesi decisero di firmare la Convenzione per la Lotta alla Desertificazione. Da allora, ogni anno in questa data si celebra in tutto il mondo la Giornata dedicata a contrastare la desertificazione e la siccità. Un’occasione per analizzare le azioni promosse nell’ambito della Convenzione nel campo della gestione sostenibile del territorio e del suolo in vista del raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.
Combattere la desertificazione significa impegnarsi contro la povertà e la malnutrizione, strettamente connessi a questa problematica. Non a caso, il tema scelto quest’anno per la Giornata mondiale è “Facciamo crescere il futuro tutti insieme”. Territorio, ecosistema e abitabilità sono realtà interdipendenti.
“L’aumento dei problemi legati ai cambiamenti climatici e al degrado del suolo, che porta poi alla desertificazione, sta spingendo intere popolazioni a migrare”, spiega a Vatican News Ramona Magno, ricercatrice dell’Istituto di bioeconomia del Cnr e membro dell’Osservatorio siccità. Per descrivere questo fenomeno, gli studiosi hanno anche adottato una nuova terminologia: “I cambiamenti climatici e la desertificazione – spiega Magno – portano alla mancanza di cibo e acqua potabile e, di conseguenza, alla migrazione di popolazioni intere, creando di fatto dei veri e propri migranti ambientali”.
Da alcuni studi realizzati dall’Agenzia europea per l’ambiente risulta quanto sia grave il fenomeno della desertificazione anche in Europa. “Le zone a rischio desertificazione in Europa sono aumentato dal 2008 al 2017 di una superficie grande quando la Grecia e la Slovacchia messe insieme”, spiega la dott.ssa Magno. “I Paesi a rischio, oltre all’Italia sono la Spagna, il sud del Portogallo, la Romania, la Bulgaria, la Grecia del sud est, a dimostrazione – prosegue la ricercatrice – che è un fenomeno che coinvolge sia la parte continentale dell’Europa che quella dell’est”.
L’educazione dei cittadini, e quindi anche dei più piccoli, è fondamentale per contrastare il fenomeno della desertificazione e della siccità. “Con piccoli gesti quotidiani possiamo avere un grosso impatto nel migliorare le condizioni del nostro ambiente. Ad esempio – conclude Ramona Magno – avendo una corretta gestione dell’acqua, volta ad elimiare gli sprechi, o riducendo quanto più possibile l’acquisto di imballaggi e di sostanze inquinanti in modo da contrastare il degrado del suolo e, di conseguenza, incidere sui cambiamenti climatici”.