Blog di FORMAZIONE PERMANENTE MISSIONARIA – Uno sguardo missionario sulla Vita, il Mondo e la Chiesa MISSIONARY ONGOING FORMATION – A missionary look on the life of the world and the church
1 Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. 2 Come sta scritto nel profeta Isaia: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: Egli preparerà la tua via. 3 Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, 4 vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5 Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6 Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7 E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8 Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Vedi file PDF : II DOMENICA DI AVVENTO (B)
1 Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Le origini della Buona Notizia, sono nella persona, nel messaggio e nell’attività di Gesù. Mentre il titolo “Messia/Cristo” apparteneva esclusivamente alla tradizione di Israele (titolo giudaico cfr. 8,29; 14,61: Il Figlio del Benedetto, attributo che sostituisce il nome di YHWH, che i Giudei evitavano di pronunciare), quello di “Figlio di Dio” (titolo universale, cfr. 3,11; 5,7; 14,61; 15,39) era comune a giudei e pagani. Marco oppone il “Messia Figlio di Dio”, la cui missione salvifica si estende a tutti, uomini e popoli, al “Messia figlio di Davide” (12,35-37), figura che, nella teologia del giudaismo, aveva la missione di restaurare la gloria della nazione giudaica.
C’è una preparazione espressa in un trittico, cioè, comprendente tre brani (pericopi) collegati tra loro:
2 Come sta scritto nel profeta Isaia: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: Egli preparerà la tua via. 3 Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri,
Marco compendia nella figura di Giovanni Battista l’attesa e l’anelito dell’AT per una liberazione definitiva d’Israele, per la quale, secondo la predicazione profetica, si richiede un cambiamento di vita. Nella missione di Giovanni si riassume la funzione di tutto l’Antico Testamento preparare il cammino del Signore, esortando ad un cambiamento di vita. Citando insieme i due testi dell’AT (Es 23,20; Is 40,3), Marco identifica il cammino di Gesù (v.2) con quello di Dio (v.3). Questo indica che l’attività di Gesù sarà l’attività di Dio stesso e, come suggeriscono i due testi citati, la sua opera consisterà nel realizzare un esodo, liberando da uno stato di oppressione e conducendo a una terra promessa, figura di una società umana giusta e fraterna.
4 vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
Giovanni si situa nel deserto, mostrando il suo allontanamento dalla società esistente e ricordando le origini di Israele. Non affronta le istituzioni, ma si rivolge agli individui: fa prendere loro coscienza che tutti, con le loro ingiustizie personali (confessavano i loro peccati…), sono responsabili della situazione sociale ingiusta; tutti devono rettificare la loro condotta se aspirano a un cambiamento della società. Il battesimo/immersione nel fiume simboleggia per ciascuno la morte al proprio passato di ingiustizia; il cambiamento di vita cancellerà quel passato peccatore (perdono/liberazione dei/dai peccati=áphesin hamartiôn). Giovanni prepara così il cammino del Signore, seguendo la linea della predicazione profetica (cfr. Is 1,17ss.).
5 Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
La risposta massiccia all’annuncio di Giovanni è prova e manifestazione del malcontento generale per la situazione. “Usciva…”, come nell’esodo dall’Egitto (Es 13,4.8; Dt 11,10); il paese giudaico ora è terra di oppressione. Il fiume Giordano, al tempo di Giosuè, era la frontiera della terra promessa (Nm 13,29; Gs 4,5; 5,1) e annunciava la fine dell’esodo; il suo ricordo fa sperare in una nuova terra, ma fuori dai limiti del paese giudaico. Il testo segna una opposizione tra il deserto e Gerusalemme: il popolo non va a cercare il perdono nel Tempio ma nel luogo dove si trova il profeta. Paragonandolo alla figura del profeta Elia, Marco presenta Giovanni Battista come il precursore immediato del Messia che viene, che sarà l’instauratore di una società nuova (il regno di Dio) e il creatore di un uomo nuovo (la signoria di Dio).
6 Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico.
Marco descrive Giovanni con caratteristiche di profeta, in particolare con quelle di Elia (2Re 1,8: cinghia di cuoio), che era ritenuto precursore del Messia (Ml 3,23). Il suo cibo è quello di un nomade, di uno che vive lontano dalla società.
7 E proclamava: “Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8 Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo”.
Giovanni non si considera un protagonista, annuncia l’arrivo di un altro, superiore a lui, che il lettore identifica con Gesù. Sarà superiore a lui in potenza, perché avrà la pienezza dello Spirito; anche per la sua missione, che consisterà nel fondare un nuovo popolo, una società nuova (nuova alleanza cfr. 14,24), perché il ruolo dello Sposo, proprio di Dio nell’AT (Os 2,4ss.; Is 54,5; Ger 2,2; Ez 16), ora spetta a Gesù (cfr. 2,19ss.); questo è espresso dalla frase “non sono degno di chinarmi per slegare il lacci dei suoi sandali ”, che allude alla legge giudaica del levirato: togliere il sandalo significava appropriarsi del diritto dello sposo (cfr. Rt 3,12-13; 4,5-6; Dt 25,5-10). L’attività del Messia consiste nell’infondere lo Spirito (cfr. Is 44,3; Ez 36,26-28) che potenzia e consacra l’uomo (Santo/santificatore); l’uomo nuovo sarà il fondamento e l’artefice della nuova società, tappa terrena del regno di Dio.
Aiutiamoci tutti insieme per poter cosÍ scoprire meglio il “Passo di Dio” tra di noi in questo nostro camminare verso questo nostro NATALE ’14, afinché la sua PROVIDENZA possa essere piú eficace per tutti.
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Tutti insieme,potremmo rescoprire meglio questo nostro Dio: Padre.Madre, che ci vuole vedere tutti sempre piú felici.
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