Blog di FORMAZIONE PERMANENTE MISSIONARIA – Uno sguardo missionario sulla Vita, il Mondo e la Chiesa MISSIONARY ONGOING FORMATION – A missionary look on the life of the world and the church
Una rassegna di Santi, maestri e testimoni del Vangelo di tutti i tempi che come fari luminosi orientano il nostro cammino di cristiani e missionari.
Non fu facile per la Chiesa ripensarsi e riorganizzarsi dopo la libertà di culto concessa dall’imperatore Costantino nel 313. Fu un’epoca che vide la comunità provata dalle numerose dispute dottrinali ed esposta alle indebite ingerenze delle autorità politiche. Toccò a san Silvestro I gettare le basi del futuro per la Chiesa libera di professare il proprio credo nel mondo. Prete romano, Silvestro fu Papa dopo l’africano Milziade, al quale succedette nel 314, trovandosi a cercare di contenere, per quel che poteva, l’enorme influenza dell’imperatore anche sulle questioni interne della Chiesa per 21 anni, fino alla morte nel 335. Finita l’era dei martiri della persecuzione anticristiana dell’impero romano, Silvestro, fu tra i primi testimoni della fede ai quali venne attribuito il titolo di “Confessore della fede”. Nonostante le difficoltà, Silvestro lasciò il segno tra i suoi contemporanei che già nel 336 gli dedicarono una festa il 31 dicembre.
Altri santi. Santa Colomba di Sens, vergine e martire (III sec.); san Barbaziano di Ravenna, sacerdote (V sec.).
Matteo Liut
Avvenire
La pace costantiniana
Di tutto siano rese grazia a Dio onnipotente e re dell’universo e così pure sia grandissima riconoscenza al salvatore e redentore delle nostre anime Gesù Cristo, per mezzo del quale preghiamo che ci sia conservata una pace sicura e stabile, immune per sempre da tutte le molestie e turbamenti sia delle cose esterne, sia dell’anima… Ormai un giorno sereno e limpido, non più offuscato da nube alcuna, illuminava con lo splendore della luce celeste le chiese di Cristo diffuse su tutta la terra. Persino a coloro che erano estranei alla partecipazione della nostra religione era possibile, se non di godere della nostra medesima gioia, certamente di ricevere almeno una parte o quasi una emanazione di quei beni, che a noi erano procurati da Dio.
Soprattutto noi, che abbiamo posto ogni nostra speranza in Cristo, eravamo ripieni di una letizia incredibile e una specie di felicità divina brillava sul volto di tutti, al vedere come tutti i luoghi che la malvagità dei tiranni poco prima aveva buttato all’aria rivivevano adesso come da una lunga devastazione apportatrice di morte; di nuovo i templi si elevavano da terra a immensa altezza ed erano abbelliti da uno splendore di gran lunga superiore a quello di prima che fossero distrutti.
Si offriva infatti al nostro sguardo uno spettacolo da tutti auspicato e desiderato, e cioè nelle singole città vi erano solennità di dedicazioni e consacrazioni di luoghi di culto da poco eretti; inoltre riunioni di vescovi, accorrere di pellegrini da regioni lontane e straniere, un vicendevole amore e benevolenza tra popoli e popoli, unione in una sola armoniosa compagine delle membra del Corpo di Cristo. Così, secondo l’oracolo profetico con cui si prevedevano le cose a venire, con immagini misteriose l’osso si adattava all’osso, la giuntura alla giuntura (cfr. Ez 37, 7). Unica era la forza dello Spirito divino che circolava per tutte le membra; una l’anima di tutti, il medesimo ardore di fede, uno il canto di tutti coloro che inneggiavano a Dio. Perfettissime poi erano le cerimonie dei vescovi, ben curati i sacrifici dei sacerdoti, maestosi e in certo qual modo divini i riti della Chiesa, da una parte cantando i salmi ed ascoltando le rimanenti voci delle Scritture a noi divinamente affidate, dall’altra attendendo agli uffici divini e arcani. Venivano anche consegnati i mistici simboli della passione salvifica. Infine ogni età ed una moltitudine promiscua di ambo i sessi, attendendo di tutto cuore alle preghiere e ai ringraziamenti, veneravano con somma letizia di animo Dio autore di ogni bene.