IV Domenica di Avvento (B) Lectio
La Vergine, tra sé e sé e le sue precomprensioni, ricerca il senso e si domanda… Tra i tanti sensi dell’esistenza non trova significazione “un tale saluto”: e non chiede all’Angelo/Messaggero, ma ricerca tra le pieghe della sua coscienza il significato: si fa ermeneuta… e chiede innanzitutto a se stessa, ponendosi nuda davanti a Dio…
III Domenica di Avvento (B) Commento
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era… Abramo, Mosè, Maria, Francesco… Giovanni XXIII, Tonino Bello, Giovanni Paolo II, Teresa di Calcutta, fino a noi. La storia riletta dalla prospettiva di uomini e donne docili alle intuizioni dello Spirito e fedeli al qui e ora della loro vicenda. Tanti gli uomini e le donne mandati da Dio. Innumerevoli. I più neppure consapevoli che stavano edificando possibilità inedite anche per altri.
III Domenica di Avvento (B) Lectio
Solo un profeta vede la Luce, oltre le tenebre; solo un profeta riconosce la voce di Dio, scuotendo animi e pensieri: raddrizzate i percorsi tortuosi per il passaggio di Dio, predisponete i cuori per accogliere la salvezza, spegnete i fuochi del terrorismo, rompete gli intrecci nefasti e pervasivi del potere, incenerite le droghe per riprendervi la vita e riproporre la pace.
Ti prego, portami al principio
Se mi prometti una strada allora: eccomi, Signore mio, sono ancora qui, pronto a mettere un piede avanti all’altro, pronto al cammino. E se è una strada nel deserto meglio ancora, che ci sia silenzio e poche cose intorno, che sia essenziale l’orizzonte e minimo il bagaglio. E poi una voce, certo, che sia la voce delle voci che mi hanno amato
II Domenica di Avvento (B) Commento
Inizio di una bella notizia… da qui, solo a partire da una buona notizia si può ricominciare a vivere, a progettare, a stringere legami, e mai partendo da amarezze, da sbagli, dal male che assedia. E se qualcosa di
cattivo o doloroso è accaduto, buona notizia diventa il perdono, che lava via gli angoli più oscuri del cuore.
II Domenica di Avvento (B) Lectio
Giovanni si situa nel deserto, mostrando il suo allontanamento dalla società esistente e ricordando le origini di Israele. Non affronta le istituzioni, ma si rivolge agli individui: fa prendere loro coscienza che tutti, con le loro ingiustizie personali (confessavano i loro peccati…), sono responsabili della situazione sociale ingiusta
Fai attenzione con me, che ho tanta paura
“Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento”.
Fai attenzione tu Signore con noi, quest’anno, ti scongiuro, perché non siamo stati mai così fragili.
I Domenica di Avvento (B) Commento
Attesa e attenzione, i due nomi dell’Avvento, hanno al medesima radice: tendere a, rivolgere mente e cuore verso qualcosa, che manca e che si fa vicino e cresce. Attendere è l’infinito del verbo amare.
I Domenica di Avvento (B) Lectio
Con Cristo, con la sua venuta, la storia termina di essere ciclica, prevista, reiterativa, quasi un processo di “eterno ritorno”, ove le ore si inseguono con ritmo costante, così i giorni e gli anni… Termina la liturgia dei riti: ciclica e codificata; inizia il tempo della “venuta” e dell’attesa gioiosa
I Domenica di Avvento (B) Lectio
1 Domenica Avvento B Vegliate perche’ verra’… Questo tempo di Avvento si apre con un imperativo: “vegliate!”. Questa è la prima parola dell’Avvento ed è l’ultima parola che Gesù lascia … Continua a leggere
IV Domenica di Avvento (B) Commento
C’è un sogno in Dio. Ed è più di un sogno. Perché i nostri sogni possono anche rimanere tali, rimanere sogni, e non accadere. Invece i sogni di Dio accadono. Il sogno attraversa il Primo e il Secondo Testamento. Ed è come dire che attraversa tutta la storia.