Entrare nel regno del nostro Re
In questa ultima domenica dell’anno liturgico siamo condotti ai piedi del Crocifisso, sul Golgota, lì dove il nostro Re mostra la sua potenza nell’impotenza dell’amore e apre le porte del Regno al primo uomo che osa affidarsi alla sua debolezza.
Gesù Cristo Re dell’Universo (C) Commento
Un malfattore appeso alla croce gli chiede di non essere dimenticato e lui lo prende con sé. In quel bandito raggiunge tutti noi, consacrando – in un malfattore – la dignità di ogni persona umana: nella sua decadenza, nel suo limite più basso, l’uomo è sempre amabile per Dio
Gesù Cristo Re dell’Universo (C) Lectio
Io sono solidale con il tuo dolore, affinché tu sia solidale con la mia gioia (Mt 25,21.23). A questo punto il Padre chiama tutti e dice “Congioite con me”. Facciamo festa. Ora bisogna far festa e rallegrarsi perché costui era morto e rivive, era perduto e fu ritrovato.
XXXIII Domenica del Tempo ordinario (C) Lectio
“Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta” (Lc 21, 6). Ammiriamo pure le cose belle; è giusto. Ma conserviamo il senso vivo della loro fragilità; non durano. Nasce allora un interrogativo: “Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?” (Lc 21, 7).
XXXII Domenica del Tempo ordinario (C) Lectio
Una cosa è chiara: siccome Dio ha costruito con noi un vero legame di amicizia, non immaginario ma reale, allora abbiamo davanti a noi la speranza della risurrezione. Il fondamento è l’amore di Dio e la sua potenza.
XXXII Domenica del Tempo ordinario (C) Commento
Il Signore è Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe. Dio non è Dio di morti, ma di vivi. In questa preposizione «di» ripetuta 5 volte è racchiuso il motivo ultimo della risurrezione, il segreto dell’eternità.
XXXI Domenica del Tempo Ordinario (C) I Padri e la conversione di Zaccheo
Zaccheo è sul sicomoro, il cieco è sulla strada. Il Signore ha pietà dell`uno e lo aspetta; nobilita l`altro, onorandolo di una sua visita. Interroga il cieco per guarirlo; si invita a casa di Zaccheo senza essere invitato: sapeva infatti che il suo ospite sarebbe stato largamente ricompensato, e se non gli aveva sentito proferire l`invito con la voce, ne aveva tuttavia sentito il desiderio di farlo…
XXXI Domenica del Tempo Ordinario (C) Lectio
I brani della liturgia di questa domenica ci parlano di un Dio amante della vita e delle sue creature. Il suo amore per il mondo raggiunge l’apice nel dono del Figlio unigenito, che si ferma a pranzo a casa di un pubblico peccatore, Zaccheo.
XXXI Domenica del Tempo Ordinario (C) Commento
Oggi il vangelo ci narra l’incontro tra Gesù e Zaccheo. È un testo che raccoglie in sé nel frammento numerosi fili che attraversano la trama complessiva del vangelo secondo Luca.
XXX Domenica del Tempo ordinario (C) Commento
In questa parabola Gesù ha l’audacia di denunciare che la preghiera può separarci da Dio, può renderci “atei”, mettendoci in relazione con un Dio che non esiste, che è solo una proiezione di noi stessi. Sbagliarci su Dio è il peggio che ci possa capitare, perché poi ci si sbaglia su tutto, sull’uomo, su noi stessi, sulla storia, sul mondo (Turoldo)
XXX Domenica del Tempo ordinario (C) Lectio
La XXX Domenica del Tempo Ordinario può darci tutto lo slancio di entusiasmo che assaporiamo dalle parole del Salmista. Egli infatti benedice, si gloria ed esulta perché riconosce che l’agire di Dio è davvero incredibile e sconvolgente. È un agire che non guarda alle apparenze o alle compiacenze, ma che opera e fa venire a galla la verità.
XXIX Domenica del Tempo Ordinario (C) Lectio
La parabola, in origine, metteva l’accento sulla certezza della salvezza finale. Completandola con un’ultima domanda (18,8b), l’evangelista Luca richiama l’attenzione sulla prova della fede: sapremo pregare abbastanza da riconoscere «il regno che viene», «il giorno in cui il figlio dell’uomo è rivelato»?
XXIX Domenica del Tempo Ordinario (C) Commento
Nella spiritualità cristiana ci sono troppi cantici e poche grida di indignazione, troppa compiacenza e poca nostalgia di un mondo più umano, troppa consolazione e poca fame di giustizia.
XXVIII Domenica del Tempo Ordinario (C)
L’Evangelo non vuole darci una lezione di galateo ma dirci che l’azione di grazie è l’atteggiamento fondamentale dell’uomo che nella fede ha scoperto che la sua salvezza proviene solo dall’azione di Dio in Cristo.
XXVIII Domenica del Tempo ordinario (C) Commento
Altro è essere guariti, altro essere salvati. Nella guarigione si chiudono le piaghe, rinasce una pelle di primavera. Nella salvezza ritrovi la sorgente, tu entri in Dio e Dio entra in te, e fiorisce tutta intera la tua vita.
XXVII Domenica del Tempo Ordinario (C) Lectio
Per i cristiani è più che mai attuale l’invocazione dei discepoli: «Signore, aumenta la nostra fede». Il cristianesimo è fede. Questa è la sua caratteristica specifica. Noi diamo troppo alla leggera per presupposto che religione e fede siano sempre la stessa identica cosa.
XXVII Domenica del Tempo ordinario (C) Commento
La fede è rivelata dal più piccolo di tutti i semi e poi dalla visione grandiosa di foreste che volano verso i confini del mare. La fede è un niente che è tutto. Leggera e forte. Ha la forza di sradicare gelsi e la leggerezza di un minimo seme che si schiude nel silenzio.
XXVI Domenica del Tempo Ordinario (C) Lectio
Nella parabola viene mostrato come la prospettiva del futuro abbia peso sull’oggi e come il rapporto dell’uomo con l’uomo abbia un riflesso con il suo definitivo essere innanzi a Dio. L’Evangelo è una forza dinamica di trasformazione e di cambiamento «continuo».
XXVI Domenica del Tempo Ordinario (C) Commento
Un ricco senza nome, per cui il denaro è diventato l’identità, la seconda pelle. Il povero invece ha il nome dell’amico di Betania. Il Vangelo non usa mai dei nomi propri nelle parabole. Il povero Lazzaro è un’eccezione, una felice anomalia che lascia percepire i battiti del cuore di Gesù.
XXV Domenica del Tempo Ordinario (C) Commento
Un peccatore che fa lezione ai discepoli, Gesù che mette sulla cattedra un disonesto. E mentre lo fa, lascia affiorare uno dei suoi rari momenti di scoramento: i figli di questo mondo sono più scaltri di voi, figli della luce. Imparate, fosse anche da un peccatore.
XXV Domenica del Tempo Ordinario (C) Lectio
La liturgia di questa Domenica può risultare di difficile comprensione: il profeta Amos ci mostra un Dio arrabbiato, il vangelo loda un amministratore disonesto. Sorge subito nel nostro pensiero un po’ di imbarazzo e di sconcerto: che volto ha questo Dio? Ma è possibile che io devo imitare chi agisce in modo ingiusto?
XXIV Domenica del Tempo Ordinario (C) Lectio
In una stupenda solitudine rimane il mistero dell’amore del Padre, che il peccatore non era riuscito a prevedere e il “buono” a spiegarsi. Quell’amore imprevedibile è come una lama di luce che squarcia le tenebre della nostra condizione, la condizione di peccatori bisognosi di misericordia.
XXIV Domenica del Tempo Ordinario (C) Commento
Un pastore che sfida il deserto, una donna di casa che non si dà pace per una moneta che non trova, un padre esperto in abbracci. Le tre parabole della misericordia sono il vangelo del vangelo. Sale dal loro fondo un volto di Dio che è la più bella notizia che potevamo ricevere.
XXIII Domenica del Tempo Ordinario (C) Lectio
Mentre l’uomo peccatore tenta di realizzare la felicità cercando di evitare tutto ciò che fa soffrire e tenta di mettere tra parentesi la morte, puntando unicamente su ciò che può offrire la vita presente, il cristiano è invitato dalla fede a guardare in faccia questa vita col massimo realismo.
XXIII Domenica del Tempo Ordinario (C) Commento
Gesù aggiunge poi una parola non presente nel brano liturgico, ma collegata con quanto precede: “Il sale è buono, ma se perde la capacità di salare, a cosa potrà servire? Lo si butta via!” (cf. Lc 14,34-35). Allo stesso modo una vocazione può essere buona, ma nella vita può essere contraddetta, abbandonata, e allora quella resta una vita sprecata.
XXII Domenica del Tempo Ordinario (C) Lectio
Al tempo di Gesù i borghesi e i saggi si riunivano spesso in banchetti solenni, per discutere insieme di argomenti «seri», a volte religiosi; ma quanto snobismo, quante parole inutili!… Gesù accetta di partecipare a una di queste riunioni; ma parla di una virtù nuova, ignorata dai presenti e poco in relazione col protocollo: l’umiltà.
XXII Domenica del Tempo Ordinario (C) Commento
Gesù spiazzava i benpensanti: era un rabbi che amava i banchetti, gli piaceva stare a tavola al punto di essere chiamato «mangione e beone, amico dei peccatori» (Luca 7,34); ha fatto del pane e del vino i simboli eterni di un Dio che fa vivere, del mangiare insieme un’immagine felice e vitale del mondo nuovo.
XXI Domenica del Tempo Ordinario (C) Lectio
Quanti si salveranno? Se la domanda è sbagliata, la risposta del profeta escatologico è sorprendente: tutti coloro che appartengono al popolo di Dio, popolo costituito di Giudei e Gentili, di poveri, di disabili, di donne, di chiunque ‘lotta’, perseverando nella sequela.
XXI Domenica del Tempo Ordinario (C) Commento
“Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”.
XX Domenica del Tempo ordinario (C) Commento
Sono venuto a gettare fuoco sulla terra. Tutti abbiamo conosciuto uomini e donne appassionati del Vangelo, e li abbiamo visti passare fra noi come una fiaccola accesa. «La verità è ciò che arde» (Christian Bobin)
XIX Domenica del Tempo ordinario (C) Commento
Tre volte è ripetuto un invito: siate pronti, tenetevi pronti. A che cosa? Allo splendore dell’incontro. E non con un Dio minaccioso, ladro di vita, che è la proiezione delle nostre paure e dei nostri moralismi violenti; ma con l’impensabile di Dio: un Dio che si fa servo dei suoi servi, che «li farà mettere a tavola e passerà a servirli».
XVIII Domenica del Tempo ordinario (C) Lectio
Questa parabola descrive l’uomo che fa consistere la propria sicurezza nell’accumulo dei beni. È il contrario del discepolo la cui sicurezza è nell’amore del Padre e dei fratelli (vv. 22-34). La nostra vita non sta nei beni, ma in colui che li dona.
XVIII Domenica del Tempo ordinario (C) Commento
Il ricco della parabola dice sempre «io» (io demolirò, costruirò, raccoglierò…), usa sempre l’aggettivo possessivo «mio» (i miei beni, i miei raccolti, i miei magazzini, me stesso, anima mia). Nessun altro entra nel suo orizzonte. Uomo senza aperture, senza brecce; non solo privo di generosità, ma privo di relazioni.
XVII Domenica del Tempo Ordinario (C) Lectio
La preghiera dei discepoli nasce anzitutto dall’esempio di Gesù. La comunità, in quanto comunità di credenti, si pone soprattutto, sull’esempio di Gesù, come comunità orante e così diventa anche provocatoria e genera l’interrogativo: come pregare?
XVII Domenica del Tempo ordinario (C) Commento
Signore insegnaci a pregare. Pregare è riconnettere la terra al cielo (M. Zundel), riattaccarci a Dio, come si attacca la bocca alla fontana. Pregare è aprirsi, con la gioia silenziosa e piena di pace della zolla che si offre all’acqua che la vivifica e la rende feconda: «sappi che Tu mi sei segretamente ciò ch’è la primavera per i fiori» (G. Centore).
XVI Domenica Tempo ordinario (C) Commento
Mentre erano in cammino, una donna di nome Marta lo accolse nella sua casa.
Ha la stanchezza del viaggio nei piedi, il dolore della gente negli occhi. Allora riposare nella frescura amica di una casa, mangiare in compagnia sorridente, è un dono, e Gesù lo accoglie con gioia.
XVI Domenica del Tempo Ordinario (C) Lectio
La sua presenza è gioia per Maria, e fatica per sua sorella Marta. Le due non sono in semplice opposizione: sono sorelle! La contrapposizione è vista solo da una che vuole richiamare l’altra al suo dovere. Gesù invece richiamerà Marta a trasformarsi in Maria. L’attesa si apra al suo compimento e in esso si plachi!
XV Domenica del Tempo ordinario (C) Commento
Toccare: il samaritano si fa vicino, versa olio e vino, fascia le ferite dell’uomo, lo carica, lo porta. Toccare è parola dura per noi, convoca il corpo, ci mette alla prova. Non è spontaneo toccare il contagioso, l’infettivo, il piagato. Ma nel vangelo ogni volta che Gesù si commuove, si ferma e tocca.
XV Domenica del Tempo Ordinario (C) Lectio
Gesù non doveva parlare abbastanza dell’altra vita, della «vita eterna», se un giurista o maestro della Legge e un capo d’Israele (18,18) gli formulano la stessa domanda: «… che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?»
XIV Domenica Tempo Ordinario (C) Commento
Guardati attorno, il mondo che a noi sembra avvitato in una crisi senza uscita, è anche un immenso laboratorio di idee nuove, di progetti, esperienze di giustizia e pace. Questo mondo porta un altro mondo nel grembo, che cresce verso più consapevolezza, più libertà, più amore e più cura verso il creato. Di tutto questo lui ha gettato il seme, nessuno lo potrà sradicare dalla terra.
Manca però qualcosa, manca chi lavori al buono di oggi. Mancano operai del bello, mietitori del buono, contadini che sappiano far crescere i germogli di un mondo più giusto, di una mentalità più positiva, più umana.
XIV Domenica del Tempo Ordinario (C) Lectio
Il Signore designò altri Settanta(due). Mentre i Dodici rappresentavano il nuovo Israele (le dodici tribù) i Settanta(due) dovevano rappresentare la nuova umanità (secondo il computo giudeo, le nazioni pagane erano settanta). «Il Signore», fa riferimento al Risorto. (La variante ‘settantadue’, riportata da numerosi manoscritti e adottata da molti traduttori, costituisce un tentativo di ricondurre l’apertura all’universalità, abbozzata nel numero «sette/settanta», al recinto di Israele, indicato dal numero dodici: 6×12=72).
XIII Domenica del Tempo Ordinario (C) Lectio
La Parola di questa domenica è dominata dal tema del “camminare”. E’ il cammino che per primo intraprende il Signore Gesù. Ed è il cammino al quale Lui stesso ci chiama: “seguimi!”. Si tratta di un invito alla sequela esigente ed urgente che attende la risposta della nostra vita.
XIII Domenica Tempo Ordinario (C) Commento
Noi siamo abituati a sentire la fede come conforto e sostegno, pane buono che nutre, e gioia. Ma questo Vangelo ci mostra che la fede è anche altro: un progetto da cui si sprigiona la gioiosa fatica di aprire strade nuove, la certezza di appartenere ad un sistema aperto e non chiuso.
VIII Domenica del Tempo Ordinario (C)
L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene. Il buon tesoro del cuore: una definizione così bella, così piena di speranza, di ciò che siamo nel nostro intimo mistero. Abbiamo tutti un tesoro buono custodito in vasi d’argilla, oro fino da distribuire. Anzi il primo tesoro è il nostro cuore stesso: «un uomo vale quanto vale il suo cuore»
VII Domenica del Tempo Ordinario (C)
Nel giorno del giudizio, quel giudizio che compete solo a Dio, chi ha donato con abbondanza riceverà dal Signore un dono abbondante, come una misura di grano che è pigiata, colma e traboccante. L’abbondanza del donare oggi misura l’abbondanza del dono di Dio domani.
VI Domenica del Tempo Ordinario (C)
Partiamo da qui: le beatitudini di Luca sono la parola che illumina “dal basso” la condizione della vita “pianeggiante” del discepolo, la sua sequela ordinaria, il luogo dove è più difficile riconoscere la rivelazione di Dio (Dio solitamente nella Scrittura si rivela “sul monte”: qui colloca le beatitudini l’evangelista Matteo!).
V Domenica del Tempo Ordinario (C) Lectio
La Parola che oggi ci raggiunge compone, con modulazioni diverse, un unico tema “musicale”: Dio è Colui che irrompe nella vita dell’uomo con una Parola che lo fa vivere; e la vita dell’uomo è apertura sempre più profonda alla relazione con Lui e con i fratelli.
V domenica del Tempo Ordinario (C) Commento
Siamo sempre agli inizi della predicazione e dell’attività di Gesù e anche Luca colloca in questo esordio del ministero pubblico del profeta di Galilea la chiamata dei primi discepoli. Rispetto però al vangelo secondo Marco (cf. Mc 1,16-20), ripreso negli stessi termini da Matteo (cf. Mt 4,18-22), Luca dà una lettura più teologica della vocazione.
IV Domenica del Tempo Ordinario (C) Lectio
Colui che era stato proclamato solennemente qualche versetto prima il “Figlio amatissimo del Padre”, diventa il “figlio di Giuseppe” e viene cacciato via. Un rifiuto che si consuma in poco tempo, proprio come avverrà alla vigilia della passione e come continuerà ad avvenire nella storia della chiesa.
IV Domenica del Tempo Ordinario (C) Commento
Fai anche qui, a casa tua, i miracoli di Cafarnao, chiedono. È la storia di sempre, immiserire Dio a distributore di grazie, impoverire la fede a baratto: «io credo in Dio se mi da i segni che gli chiedo; lo amo se mi concede la grazia di cui ho bisogno». Amore mercenario.
III Domenica del Tempo Ordinario (C) Commento
Quando, leggendo questa pagina evangelica, mi colloco nella sinagoga di Nazaret in ascolto di Gesù, mi chiedo: avrei accolto le sue parole? Ci sarebbe stato per me un oggi di Dio? Oppure, come ancora tante volte mi capita, Dio mi rivolge la sua parola e io non la ascolto, preferendo lamentarmi di lui che fa silenzio, che è muto, che si nasconde…
III Domenica del Tempo Ordinario (C) Lectio
Gesù incentra la sua omelia sull’inaugurazione dell’anno santo per eccellenza, un anno di grazia del Signore, e quindi non solo omette qualsiasi riferimento alla vendetta/castigo: un giorno di vendetta… contro l’impero romano oppressore, ma aggiunge: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”!
II Domenica del Tempo Ordinario (C) Lectio
Quello che abbiamo già, sono solo giare di pietra vuote, come a volte è di pietra il nostro cuore e quello dei discepoli all’annuncio dell’evangelo, che al massimo, con ogni nostro sforzo, possono arrivare ad essere riempite di acqua. Di più non possediamo.
II Domenica del Tempo Ordinario (C) Commento
Per chi comprende il brano evangelico delle nozze di Cana nella sua intenzione più profonda, risulta sempre imbarazzante sentirlo proclamare nelle celebrazioni dei matrimoni. Perché? Perché, se lo si legge attentamente, ci si accorge che mai appaiono in esso uno sposa e una sposa che agiscono o sigillano il loro matrimonio nell’alleanza.
Battesimo del Signore (C) Commento
La voce annuncia tre cose, dette per Gesù e per ciascuno di noi: “Figlio” è la prima parola: Dio è forza di generazione, che come ogni seme genera secondo la propria specie. Siamo tutti figli di Dio nel Figlio, frammenti di Dio nel mondo, specie della sua specie, abbiamo Dio nel sangue e nel respiro.
Battesimo del Signore (C) Lectio
Con la festa di oggi, si conclude il tempo liturgico del Natale ed ha inizio il tempo ordinario, inoltre questo evento segna l’inizio della vita pubblica di Gesù. Lo abbiamo lasciato dodicenne al tempio ed ora lo troviamo trent’enne, uomo maturo, che dalla Galilea scende “al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui” (Mt 3.13).
Testi patristici sul Vangelo della XXXIV Domenica del Tempo ordinario (C)
Vuoi vedere un`altra sua opera meravigliosa? Oggi ci ha aperto il paradiso, ch`era chiuso da più di cinquemila anni. In un giorno e in un`ora come questa, vi portò un ladro e così fece due cose insieme: aprì il paradiso e v`introdusse un ladro. In questo giorno ci ha ridato la nostra vera patria e l`ha fatta casa di tutto il genere umano, poiché dice: “Oggi sarai con me in paradiso”
Testi ‘patristici’ sul Vangelo XXX Domenica Tempo ordinario (C)
XXX Domenica Tempo ordinario (C) Luca 18,9-14 L`umiltà ottiene il perdono Poiché la fede non è dei superbi, ma degli umili, “disse per alcuni che credevano di essere giusti e … Continua a leggere
XII domenica del tempo Ordinario (C) Commento
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto». 20Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno.
XI Domenica del Tempo Ordinario (C) Commento
Commento al Vangelo XI Domenica del Tempo ordinario – Anno C Luca 7,36-8,3 In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del … Continua a leggere
X domenica del tempo Ordinario (C) Commento
In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei (…)
XXXIII Domenica del Tempo ordinario (C) Commento
Il Vangelo non anticipa le cose ultime, svela il senso ultimo delle cose. Dopo ogni crisi annuncia un punto di rottura, un tornante che svolta verso orizzonti nuovi, che apre una breccia di speranza.