Ho un paio di ricordi che riaffiorano dalla mia storia di straniero in Brasile. Sono fatti spiacevoli di circa trent’anni fa che allora potevo attribuire alla mia inesperienza nel difficile e mai concluso processo di acculturazione, ma che, piú recentemente, hanno rivelato altre caratteristiche e suggerito una diversa interpretazione.
La salma del vescovo è stata portata ieri lunedì 10 agosto al ‘Santuario dei Martiri’, in Ribeirão Cascalheira. Nelle prossime ore sarà portata alla città-capitale della sua diocesi, São Félix do Araguaia, dove il 27 agosto 1971, Papa s. Paolo VI lo nominò vescovo prelato.
A 92 anni scompare il missionario claretiano spagnolo che dal 1971 è stato vescovo della prelatura di São Félix do Araguaia, nal Mato Grosso brasiliano. Fu tra i primi a denunciare la violenza del latifondo sulla terra e le popolazioni indigene. Ma è stato anche poeta fecondo nel raccontare il Vangelo come liberazione dei poveri
Un gruppo di 152 vescovi del Brasile, circa un terzo del totale dei membri della Conferenza episcopale brasiliana, ha pubblicato una “Lettera al popolo di Dio”, in cui vengono fatte serie critiche al presidente Jair Bolsonaro per il modo come ha gestito la pandemia del covid-19 ma anche all’orientamento politico del governo.
L’attuale crisi socio-ambientale che sta attraversando la regione amazzonica è sulla soglia di «un punto di non ritorno». Una serie di pratiche predatorie basate sull’idea che le risorse siano inesauribili e che la foresta non abbia alcun valore stanno conducendo lentamente alla morte il più grande polmone verde della terra
“In Brasile si sta compiendo un genocidio”. Inizia così la lettera scritta dal frate domenicano Frei Betto, noto scrittore e teologo della liberazione, che definisce un genocidio la morte di migliaia e migliaia di persone, sia per incuria, che per azione e/o omissione deliberata del governo Bolsonaro.
Se vogliamo sopravvivere, dobbiamo decidere di prenderci cura effettivamente gli uni degli altri e tutti del pianeta. Se continuiamo a vivere come stiamo facendo, finiremo per distruggere la terra e provocare la nostra irrimediabile fine.
Bolsonaro ha considerato il covid-19 come “influenza” che colpirebbe solo le persone anziane e vulnerabili, accusando la stampa di provocare “un’isteria” e “un panico” che porterebbero alla paralisi economica, difendendo il ritorno alla vita normale, incluso il ritorno alle aule
Raffaella lancia un appello all’Europa e ai governi delle potenze mondiali. “Bolsonaro non è interessato alla popolazione. Il suo interesse è servire un mercato finanziario internazionale a discapito della povera gente”
“Gli assurdi incendi e altre depredazioni criminali ora richiedono una presa di posizione adeguata e un’azione urgente”. Lo afferma la Conferenza Episcopale del Brasile dinanzi la terribile situazione che vive la foresta Amazzonica a causa degli incendi che continuano senza fermarsi.
Non si può più permettere che l’Amazzonia sia terra senza legge, il luogo per eccellenza del brigantaggio di coloro che uccidono natura e uomini con la stessa indifferenza e convinzione.
Papa Francesco scrive una lettera per salutare l’arrivo della Nave Ospedale che porta il suo nome, a Belem, nel nord del Brasile. Si tratta del più completo ospedale fluviale del Paese che offrirà cure sanitarie, ricovero e prevenzione a 700 mila abitanti lungo il Rio delle Amazzoni, portando loro anche la Parola di Dio.
Più di 500 persone hanno partecipato a Rondolandia, nello Stato brasiliano del Mato Grosso, alla cosiddetta Romaria, la processione e la celebrazione in memoria di padre Ezechiale Ramin, missionario comboniano ucciso il 24 luglio 1985
Una costellazione di gruppi spirituali che sbocciano come funghi soprattutto nei quartieri poveri e che hanno a capo ricchi proprietari, dotati di diffusi network radio-televisivi: uno dei bacini di voti più ampi per l’ascesa al potere del presidente brasiliano Bolsonaro.
Carissimi Amici, abbiamo il piacere di condividere con voi un rapporto fotografico delle attività del Progetto Legal di Marcos Moura – Santa Rita, nel nord-est brsiliano del primo semestre 2018. … Continua a leggere →
È molto difficile per noi missionari annunciare il vangelo e la profezia di Gesù in un contesto in cui qualsiasi affermazione genera intolleranza, aggressività e violenza. Dove la gente non è più capace di ascoltare e l’analisi sociopolitica è ridotta a facili slogan.
I corpi fatti a pezzi e gettati nel fiume. Aperta un’indagine sul massacro di dieci persone appartenenti ai gruppi indigeni ‘‘incontattati’’ che popolano le zone più remote della foresta. Pugno … Continua a leggere →
Conclusa a Padova la rogatoria diocesana della causa di beatificazione del comboniano ucciso nel 1985. Assassinato per il suo impegno a difesa dei contadini e della pace, ai sicari disse: «Vi perdono»
Farò il possibile e l’impossibile per difendere la democrazia dalla malattia terribile che rischia di farla ammalare. Ovvero la sua sostituzione con uno stato di emergenza permanente. Quello che sta facendo ora il nuovo governo brasiliano. Del resto, è l’unico modo per imporre, senza problemi, ricette ferocemente neoliberali. Attenzione. Non si tratta della dittatura classica, come quella che ho vissuto in passato. Quest’ultima riduceva al minimo i diritti per tutti. Ora, i vecchi regimi hanno mutato pelle. E applicano nuovi metodi.
Brasile, nel villaggio indigeno che sfida Brasilia e le multinazionali per fermare la nuova mega-diga idroelettrica nella foresta.
I mundukuru non sono persone di molte parole o di grandi sorrisi. Sono un popolo guerriero, uno di quelli che ha dato più filo da torcere ai primi portoghesi che si avventurarono nella foresta amazzonica.
Il copione dell’orrore si è ripetuto ancora una volta nella capitale brasiliana che fra meno di tre mesi ospiterà le Olimpiadi. Nonostante le campagne per fermare la violenza contro delle donne, nonostante gli appelli su Twitter e su Facebook a non colpevolizzare le vittime, è successo di nuovo. E, ancora una volta, alla tortura ha fatto seguito l’umiliazione, condita dai dubbi che rendono lo stupro ancora più infame. Forse la ragazza «se l’è cercata?». Forse la 16enne che era andata a casa del suo ragazzo in una favela di Rio de Janeiro «sarebbe dovuta restare a casa?». Internet amplifica.
Riflettori accesi sull’infanzia a rischio. Per mettere il mondo davanti alla loro realtà, hanno scelto lo stesso evento per il quale la polizia di Rio de Janeiro vorrebbe farli sparire: … Continua a leggere →
Meninos da rua: «Registrare le scomparse» Fin quando i bimbi saranno “invisibili”, gli abusi sull’infanzia – da parte della polizia, delle gang, delle mafie – continueranno. Parte da questa consapevolezza … Continua a leggere →
Nel 2015 il Brasile commemora il 25esimo anniversario dello Statuto del bambino e dell’adolescente: per mesi campagne e dibattiti hanno ribadito i diritti dei giovanissimi a essere protetti dagli abusi. … Continua a leggere →
Non volevano dargli semplicemente una lezione. Né fargli paura, come tante volte avevano provato negli anni. La sentenza di morte era stata emessa, senza appello. Per questo, il 25 agosto, … Continua a leggere →
FP al sapore del mese Luglio – GMG Rio 2013 “Mantenere la speranza, lasciarsi sorprendere da Dio, e vivere nella gioia” Omelia di papa Francesco nella Messa celebrata nel santuario … Continua a leggere →