Ecco un Bimbo, non importa Chi sia, per voi è l’Emanuele
Sembra un racconto di un libro sul Natale. Invece spunta dal diario sdrucito d’un missionario da strapazzo, ed è la vita di una infelice bambina, spersa nel cuore dell’Africa. Il suo nome è Veronica, sì come quella del Vangelo: un po’ di fede e d’umanità basta per riconoscervi l’Emanuele venuto a noi 2000 anni fa.
Ravasi – Agli uomini che Dio ama
È significativo che siano i pastori i primi destinatari di questa “annunciazione” natalizia, figure che un trattato del Talmud, la grande raccolta delle tradizioni e delle norme giudaiche, considerava impure a causa della loro convivenza con gli animali e disoneste per le loro violazioni dei confini territoriali durante le loro migrazioni e le loro soste, e quindi inabili a essere giudici e testimoni nei processi
Leone Tolstoi – Il Natale di Martin
In una certa città viveva un ciabattino, di nome Martin Avdeic. Lavorava in una stanzetta in un seminterrato, con una finestra che guardava sulla strada. Da questa poteva vedere soltanto … Continua a leggere
Gianfranco Ravasi – La ricchezza del dono divino
Siamo alle ultime battute di quel gioiello letterario e teologico che è l’inno al Verbo con cui si apre il Vangelo di Giovanni. Cristo è definito con un termine greco che risuona solo qui negli scritti giovannei, ma che è caro a san Paolo: plérôma , “pienezza”.
Gianfranco Ravasi – La tenda del Verbo
È uno dei versetti più celebri di tutti i Vangeli. Esso è incastonato nel grandioso inno che funge da prologo al quarto Vangelo. Abbiamo proposto una versione che ricalcasse l’originale greco, ben più intenso della pallida traduzione di uso comune: «Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi».
Gianfranco Ravasi – I figli generati da Dio
Il soggetto di questa frase è presente nel versetto precedente del grandioso inno che funge da prologo al Vangelo di Giovanni: «I figli di Dio, quelli che credono nel suo nome» (v.12). Si avrebbe, quindi, la proclamazione di quella che san Paolo definirà come l’adozione a figli da parte di Dio mediante la fede (Galati 4,4-7; Romani 8,15-17).
Jean Paul Sartre – Un Dio bambino che si fa coprire di baci
La Vergine è pallida e guarda il bambino. Bisognerebbe dipingere sul suo viso, quella meraviglia ansiosa che non è apparsa che una sola volta su un volto umano. Perché il … Continua a leggere
Don Tonino Bello – Auguri di Natale non in serie
Carissimi,formulare gli auguri di Natale dovrebbe essere la cosa più semplice di questo mondo. Invece, quest’anno sto provando tanta difficoltà. Ho scritto e riscritto cento volte l’attacco di questa lettera, … Continua a leggere
Gianfranco Ravasi – Il bue, l’asino e la grotta di Betlemme
La grotta, il bue e l’asino, mezzanotte: guai se nel nostro presepe mancassero questi elementi che recano con sé tutta l’atmosfera natalizia e le emozioni bellissime di un’infanzia innocente, forse perduta. Ma se scorriamo le righe del racconto evangelico di Luca, di questo apparato non c’è menzione perché esso è sbocciato liberamente come un fiore della tradizione su un testo che è, invece, molto più sobrio.
Tre testi da meditare per il Natale
Voi sapete che questa Parola ha cancellato le frontiere, anche se qualcuno le rafforza. Voi sapete che questa Parola ha cancellato le differenze di razza e di religione, anche se qualcuno oggi stesso le ricorda e le fa diventare un limite di questa capacità di amare che Gesù ha voluto ravvivare nel cuore come un fuoco, nel cuore di ognuno di noi (Don Primo Mazzolari)
Curiosità sulle tradizioni di Natale
Come nasce il Natale? 25 dicembrePiù o meno alla metà dei quarto secolo, papa Giulio I stabilì che la nascita di Gesù dovesse essere fissata al 25 dicembre.In questo modo … Continua a leggere
Enzo Bianchi – Le parole giuste del Natale diverso
Abbiamo ascoltato annunci davvero stolti: Natale senza festa, Natale dimesso e rassegnato, Natale triste… Ciò mi ha spinto a domandarmi più volte che cosa rende il Natale una festa e che cosa al contrario lo contraddice, lo impedisce.
Gianfranco Ravasi – «Lo diede alla luce e lo avvolse in fasce»
«Maria lo guarda e pensa: Questo Dio è mio figlio. Questa carne divina è la mia carne. Egli è fatto di me, ha i miei occhi e la forma della sua bocca è la mia. È Dio e mi assomiglia! Nessuna donna ha avuto il suo Dio per lei sola. Un Dio piccolissimo che si può prendere tra le braccia e coprire di baci, un Dio tutto caldo che sorride e respira, un Dio che si può toccare e vive».
Sant’Agostino – Natale: quale povero può sfamarsi da se stesso?
Donde l’uomo può diventare giusto? Da se stesso? Ma quale povero può sfamarsi da se stesso? Quale nudo può coprirsi se non gli viene data una veste da un altro? Non avevamo la giustizia, avevamo soltanto i peccati qui in terra.
Il Natale di Francesco
È vero: insaziabili di avere, ci buttiamo in tante mangiatoie di vanità, scordando la mangiatoia di Betlemme. Quella mangiatoia, povera di tutto e ricca di amore, insegna che il nutrimento della vita è lasciarci amare da Dio e amare gli altri. Gesù ci dà l’esempio: Lui, il Verbo di Dio, è infante; non parla, ma offre la vita. Noi invece parliamo molto, ma siamo spesso analfabeti di bontà.
Gianfranco Ravasi – Un’intricata questione cronologica
Sono stati scritti volumi interi su questo passo simile più a un macigno storico che a una pietra d’inciampo nell’analisi critica dei Vangeli. Noi ci accontenteremo di una piccola nota sintetica. L’unico censimento documentato di Quirinio (ne parla anche lo storico Giuseppe Flavio del I sec.) fu eseguito nel 6-7 d.C. quando Gesù doveva avere almeno dodici anni…
Il Natale rischia di farci star male?
«Vivere è l’infinita pazienza di ricominciare — scrive Gregorio di Nissa —. Noi andiamo tutti di inizio in inizio, attraverso inizi sempre nuovi. Perché con Dio, c’è sempre un dopo». È come se camminassimo su un crinale in cui dobbiamo scegliere se sbilanciarci sul lato della morte o della vita. Nella prima ci neghiamo il futuro, nella seconda ci sbilanciamo sul futuro con fede.
Riflessioni di Natale
Se un giorno fra le trincee fosse passato un bambino, chi avrebbe osato sparare? Tra le trincee costruite dalla nostra cattiveria è passato e passa, non soltanto nel giorno di Natale, Gesù, che ha il volto, gli occhi, la grazia incantevole dei nostri bambini. Chi oserà sparargli contro?
Il presepe, Vangelo domestico
Il presepe è più che mai attuale, mentre ogni giorno si fabbricano nel mondo tante armi e tante immagini violente, che entrano negli occhi e nel cuore. Il presepe è invece un’immagine artigianale di pace. Per questo è un Vangelo vivo.
E il giorno di Natale durerà tutto l’anno!
“Voglio che i bimbi trovino,
quando il lume sarà acceso,
tutti i doni sognati,
più uno, per buon peso”
Gianfranco Ravasi – A Betlemme con Maria incinta di Gesù
È probabile che i parenti di Giuseppe non avessero più a disposizione una stanza per lui e la sposa incinta. Gli offrirono, allora, uno spazio collegato alle residenze di allora, ove erano ospitati gli animali di notte e d’inverno e ove spesso si riuniva la famiglia nelle serate fredde. È san Girolamo che visse per decenni a Betlemme a evocare questo riparo offerto da una grotta naturale o scavata nella roccia.
Un Natale diverso? Magari!…
Tutti diciamo che questo Natale sarà senz’altro diverso, dovuto alle circostanze di isolamento imposte dalla pandemia. Diverso perché non possiamo incontrarci, fare festa, abbracciarci… Ma io direi: magari fosse diverso davvero per noi, approfittando per scoprire e rivivere il senso profondo e cristiano del Natale del Signore.
Don Primo Mazzolari – Poesia-preghiera sul Natale
Don Primo Mazzolari, il noto “parroco di Bozzolo” (1890-1959) in questa poesia-preghiera ci ricorda che ogni uomo nasce e muore a mani vuote, sta a lui decidere con cosa riempirle nella sua vita
Riflessioni sul Natale di Carlo Maria Martini
Oggi il Natale ha quasi perduto il suo senso originario. Lo «celebrano» anche uomini di altre religioni. Perfino parecchi non credenti vivono in questo giorno una qualche forma di liturgia … Continua a leggere
Dal successo alla salvezza ritorno al Natale
Successo è la parola chiave della modernità. Il motore ultimo della rivoluzione industriale, della globalizzazione, delle fortune personali e di comunità. Nel nome del successo il vecchio…
P. Saverio, dal Brasile lettera a Gesù Bambino
Caro Gesù Bambino, quest’anno non hai alternative. Se vuoi proprio che ti vediamo devi nascere a casa nostra. Questa volta di posto ce n’è tanto. Un decreto del governo, a differenza di quello di Cesare Augusto, ci obbliga all’ isolamento sociale. Il dovere di evitare agglomerazioni, ci impedisce di uscire di casa e di avvicinarci alla Tua mangiatoia.
Don Tonino Bello – Amo il presepe
Amo il presepe, questa gaudiosa rivincita del cuoresulla specularità del pensiero.Perché, se sui crinali scoscesi della rivelazionela teologia si inerpica temerariamente,il presepe, quello popolare dell’800,non è da meno.Anzi, la scavalca in … Continua a leggere
Riflessioni del Cardinale Martini sul presepe
Nel 2006, il Cardinale Maria Martini fece alcune riflessioni sulla nascita di Gesù, e di conseguenza sul presepe, che ancora oggi queste sono un ottimo spunto di riflessione.
Il Natale che verrà
Nella fobia collettiva di un’attesa spasmodica che guarda all’indietro, è caduta anche la comunità cristiana; che adesso si affanna ad aggiustare il vestito vecchio, e forse anche un po’ logoro, del tempo che fu, fosse anche solo quello di un anno fa, per adattarlo a una condizione inedita che chiede alla fede lo slancio di una corrispondenza al Signore che viene, anche in questo nostro anno.
Stella Morra – Un Natale largo…
“Il mondo è fatto così: se non lo allarghi, si stringe” (Franco Arminio, La cura dello sguardo. Nuova farmacia poetica, Bompiani, 2020, p. 18): bruciante, secca, immaginifica, come ogni espressione poetica, sarà questa frase il mio faro guida per questo strano Natale che ci attende e che attendiamo.
Alberto Maggi “Sul senso più profondo del Natale”
Quando si fa prevalere il sentimento sul significato, si corre il rischio di considerare il Natale alla stregua di una leggenda o di una bella favola, come quella di Babbo Natale, che fa certamente vibrare per qualche giorno le emozioni, ma poco o nulla incide nella vita degli uomini.
Ravasi, La Natività di Gesù spiegata dai Profeti
Gli oracoli dell’Antico Testamento servirono da guida agli evangelisti per leggere e interpretare gli eventi portentosi legati alla nascita e alle fasi iniziali della vita di Cristo
Mistero, progetto d’amore invisibile
«L’assenza di mistero, tipica della nostra vita moderna, è il nostro decadimento e la nostra povertà»; «il mistero è la radice di quanto è comprensibile, chiaro e manifesto.
La vera storia di Babbo Natale
Ogni anno la diatriba è la stessa: Babbo Natale o Santa Claus? Non si tratta di una domanda che ha solo a che fare con temi legati al consumo. Il vecchietto con la lunga barba bianca e vestito di rosso è così entrato nel nostro immaginario che, in fondo, tutti sentiamo l’intimo dovere di schierarci da una parte o dall’altra.
Edith Stein: Il mistero del Natale
Quando i giorni diventano via via più corti, quando, nel corso di un inverno normale cadono i primi fiocchi di neve, timidi e sommessi si fanno strada i primi pensieri del Natale. Questa semplice parola emana un fascino misterioso, cui ben difficilmente un cuore può sottrarsi.
Vi annuncio una felice sorpresa: ASPETTO UN BAMBINO!
Noi fratelli e sacerdoti comboniani non abbiamo bambini. Però ne abbiamo conosciuti ed amati tanti, nel nostro lungo e affascinante pellegrinaggio missionario … Tutti questi bambini però sono figli “degli altri”! Ora invece vengo ad annunciarvi qualcosa d’incredibile: sto aspettando un bimbo proprio mio!
Paolo VI: La nostra parola è semplice ed unica: Venite! Sì, Fratelli, venite!
A tutti, noi lanciamo come un grido di richiamo, questo invito del cuore: Venite! La parola risuona in questa basilica; ma essa è rivolta a tutti i Fedeli, a tutta la Chiesa qua convergente dai quattro punti cardinali della terra; venite! come «un Cuor solo ed un’anima sola» (Act. 4, 32) a celebrare insieme il Natale di Cristo ed a compiere insieme il Giubileo del rinnovamento e della riconciliazione, nel prodigio e nel gaudio di quella unità di fede e di amore, che il Signore ci lasciò suo comandamento e suo retaggio: venite!
Paolo VI: Egli è venuto per me!
Per me! Che nessuno pensi d’avere celebrato bene il Natale, se non s’è sentito investito e quasi folgorato da questa sempre nuova scoperta: Egli è venuto per me! La carità di Cristo mi colpisce e m’incalza (Cfr. 2 Cor. 5, 14); ciascuno deve dire e sentire in se stesso: io, io sono amato da Cristo!
Paolo VI: Ogni uomo può dire: Cristo è venuto per me, proprio per me
A voi lo diciamo, perché vi consideriamo i rappresentanti del mondo del lavoro, anzi del mondo di chi ha fame e sete di giustizia, di chi è povero, di chi soffre, di chi piange, di chi spera, di chi crede e prega. A voi, a tutti, e specialmente a cotesto mondo avido di salvezza e di rinnovamento, noi annunziamo: «questo è il giorno che il Signore ha fatto: esultiamo e rallegriamoci» (Cfr. Ps. 117, 24). È il Natale!
Paolo VI: Sono venuto fra voi per fare un Natale bello
Sono venuto, vi confiderò una cosa, anche per consolare me stesso, cioè per fare un Natale bello; voglio dire che anche il Papa deve fare un buon Natale e il mio Natale più bello è quando posso essere insieme a quelli che il Signore mi ha dato per fratelli e per figli.
Paolo VI: Come può essere veramente buono il Natale
Volete che il Natale sia buono davvero? Dategli il suo autentico valore spirituale e riconoscetegli la sua profonda esigenza umana. Rendetelo pio e affettuoso, e lo renderete buono. Sappiate quest’oggi curvarvi amorosi sui vostri bimbi; sappiate quest’oggi associare, con qualche più generosa carità, i poveri, i sofferenti, i derelitti, i piccoli, in una parola; e avrete un Natale sincero, un Natale rigeneratore, un Natale felice
Dal Brasile, la lettera di Natale di Padre Saverio
San Giuseppe prenditi cura dei nostri bambini e mantienili lontani dalle grinfie di Erode! Carissimi, ho fatto fatica a mettermi a scrivere. Preso da tanti impegni, ma, soprattutto afflitto da … Continua a leggere
Dove passa Dio nella notte di Natale?
La nascita del Verbo di Dio non poteva avvenire se non nel profondo silenzio della notte, mentre tutto tace, tutto è avvolto dall’oscurità. Anche in noi il Verbo divino discende quando riusciamo a fare un silenzio totale in noi, a spegnere tutte le luci che vengono dalla terra.
San Bernardo: Prima la bontà era nascosta
Ecco la pace: non promessa, ma inviata; non differita, ma donata; non profetata, ma presente. Dio Padre ha inviato sulla terra un sacco, per così dire, pieno della sua misericordia; un sacco che fu strappato a pezzi durante la passione perché ne uscisse il prezzo che chiudeva in sé il nostro riscatto…
Dentro la bellezza (105)
Per un motivo o per l’altro, ogni anno, vicino a Natale, i luoghi dell’Incarnazione del Verbo vivono la tragedia. Stavo guardando il sito della Farnesina, a causa di un pellegrinaggio in Terra Santa organizzato in parrocchia, quando mi sono imbattuta in un’opera di William Blake a me sconosciuta: Il Cristo Bambino dormiente sulla croce.
Il mio augurio di Natale: Verso Betlemme col Navigatore!
Natale del Signore 2017 Cari amici, Eccoci quasi arrivati! Fra alcuni giorni giungeremo a Betlemme! A meno che non abbiamo smarrito la strada, cosa facile, con tante barriere e mura … Continua a leggere
Natale, scoppio di bomba o dolcezza di semina?
Quale augurio di Natale potrei farvi? Per rimanere in tema di attualità, vi augurerei che il Bambino piazzato da Maria e Giuseppe nella mangiatoia del vostro cuore sia come una… BOMBA che scoppi in mille schegge e colpisca la vostra vita e quanti vi capitano per strada! Anzi, una bomba atomica che copra tutto e tutti con le sue irradiazioni di luce e di calore! Allora si che tutte le altre bombe dell’egoismo umano sarebbero annientate e il nostro mondo potrebbe conoscere una nuova era di pace e di fraternità!
Preghiere di Natale
Dègnati, o Cristo, dolcissimo nostro Salvatore, di accendere le nostre lucerne: brillino continuamente nel tuo tempio e siano alimentate sempre da te che sei la luce eterna; siano rischiarati gli angoli oscuri del nostro spirito e fuggano da noi le tenebre del mondo.
Edith Stein: Il Mistero del Natale
Quando i giorni diventano via via più corti, quando, nel corso di un inverno normale, cadono i primi fiocchi di neve, timidi e sommessi si fanno strada i primi pensieri del Natale. Questa semplice parola emana un fascino misterioso, cui ben difficilmente un cuore può sottrarsi. Anche coloro che professano un’altra fede e i non credenti, cui l’antico racconto del Bambino di Betlemme non dice alcunché, preparano la festa e cercano di irradiare qua e là un raggio di gioia. Già
Dentro la bellezza (84)
Abete, l’albero della vita che torna accessibile. Gli alberi natalizi non sono un prodotto consumistico opposto al vero Natale espresso dal Presepio; al contrario, essi completano il significato profondo dell’umiltà … Continua a leggere
Il Papa ai cristiani del Medio Oriente
Lettera del Papa ai cristiani del Medio Oriente «Soffro con voi, basta guerre e violenze» “Non possiamo rassegnarci ai conflitti” nel Medio Oriente. E’ uno dei passaggi forti della lunga … Continua a leggere