Silvano Fausti – Vangelo di GIOVANNI – cap. 3
Il cap. 3 di Giovanni, composito e con sviluppi a sorpresa, è un progressivo venire alla luce, un uscire dalla notte al giorno, dalla legge al vangelo, dalla condizione servile alla libertà di figli. Sono numerose le allusioni battesimali (credere, essere generati dall’alto, dall’acqua e dallo spirito, dalla morte di Cristo, diventare figli, avere vita eterna, ecc.).
Vangelo di MARCO – cap. 3-4 – Fausti (3)
Tutto il capitolo terzo è un capitolo di crisi e si chiama la “crisi galilaica”. Gesù dopo aver fatto le cose buone che ha fatto, con tutti i miracoli – ha annunciato il Regno, lo realizza, e l’ultimo miracolo è quello di aprire la mano per accogliere il dono di Dio – comincia ad aver contro tutti.
Fausti – La parola è il futuro della missione
Il capovolgimento che deve avvenire nella missione: non si va a “salvare” gli altri, ma andando, verso l’altro, si salva se stessi, cioè si diventa veramente ciò che si è, si diventa figli. E il progetto di Dio, il suo Regno, non è altro che la realizzazione di questo mondo fraterno attraverso la testimonianza dei figli che vanno in “missione” verso i fratelli.
Vangelo di MARCO – cap. 2-3 – Fausti (2)
Il cristiano non digiuna come Giovanni, che aspetta il Messia, o come i farisei, attaccati alla legge. Vive nella pienezza di gioia, perché il Messia, lo Sposo, è già presente e in comunione con lui. Il suo digiuno sarà seguirlo fino alla croce, per vivere con il “vestito nuovo e il vino nuovo” dell’amore.
Passi nella fede con il Vangelo di Marco (2) cap. 1-2
Il ponte unisce, congiunge e crea la comunicazione tra sponde e realtà diverse. Gesù è il ponte tra Dio e l’uomo, come tra uomo e uomo, tra razze, culture e religioni. Egli abbatte il muro di separazione. Nella politica dei “muri” (Palestina e USA) la secolarità consacrata costruisce ponti.
Vangelo di LUCA – Cap. 19-21 Fausti (10)
Insieme alla parabola del samaritano e del Padre misericordioso, questo racconto dell’incontro tra Gesù e Zaccheo si può considerare “un Vangelo nel Vangelo”, nel senso che ne esplicita gli elementi fondamentali.
Vangelo di LUCA – Cap. 16-18 Fausti (9)
L’uomo è un amministratore ingiusto, perché si è fatto padrone di ciò che non è suo. Però ora conosce Dio: sa che tutto dona e perdona. Di conseguenza sa “che fare” anche lui: condonare ciò che in fondo non è suo.
Vangelo di LUCA – Cap. 13-15 Fausti (8)
I capitoli 12-13 sono una teologia della storia, che ci rivela come Dio vede lo spazio e il tempo dell’uomo: le cose sono un dono del Padre ai fratelli (c. 12), e il tempo è l’occasione per convertirsi (c. 13). Con la venuta del Messia la storia ha raggiunto il suo fine, e il tempo avrebbe dovuto arrestarsi. Come mai invece va ancora avanti?
Vangelo di Luca – Cap. 11-12 – Fausti (7)
Dopo averci svelato il suo mistero di Figlio e di fratello, con questa preghiera ci fa entrare nella paternità di Dio: in essa desideriamo quanto ci occorre per viverla. È quanto lui stesso ci dona nell’eucaristia, in cui offre se stesso come nostro cibo.
Vangelo di Luca – Cap. 10 – Fausti (6)
Il messianesimo di Gesù non liquida la storia con la sua lotta tra bene e male, dove il bene perde e il male vince – appunto perché il male “vuole” vincere e il bene è “disposto” a perdere per amore (cf. 6,27-35)! Nella storia rimane sempre la croce. Ma è la vittoria dell’amore, gloria e salvezza di Dio.
Vangelo di Luca – Cap. 9 – Fausti (5)
Se nel c. 8 i discepoli ascoltano e vedono soltanto, ora, nel c. 9, dopo il battesimo sulla barca, sono direttamente coinvolti nel destino di Gesù, nella sua missione, nel servizio del pane, nella croce e nella gloria: il battesimo li ha associati a lui.
Vangelo di Luca – Cap. 7-8 – Fausti (4)
Nei cc. 5-6 Luca, dando per scontato cos’è la fede, si rivolge a Israele per mostrare lo specifico della fede in Gesù. Ora comincia l’itinerario per chi proviene dal paganesimo; e si inizia spiegando cos’è per Israele la fede, in modo da renderla accessibile anche a lui.
Vangelo di Luca – Cap. 5-6 – Fausti (3)
Marco, ponendo la chiamata subito all’inizio del Vangelo (1,16-20), mostra come essa sia il principio della vita cristiana. Luca, facendo precedere il discorso inaugurale, l’osservazione sulla potenza della sua parola e il racconto dei suoi effetti salvifici, non solo motiva la risposta, ma anche ne mostra gli aspetti ecclesiali.
Vangelo di LUCA – Cap. 3-4 – Fausti (2)
Giovanni è il prototipo dell’uomo che Dio si è preparato per stare davanti al suo volto, che è Gesù, e per aprirne agli altri la via di accesso. È la persona pronta ad accogliere il Signore che viene. Sintesi vivente dell’AT, in lui vediamo la caratteristica fondamentale di tutta la storia d’Israele: l’attesa.
Vangelo di LUCA – Cap. 1-2 – Fausti (1)
Il Vangelo di Luca è rivolto a cristiani della terza generazione, provenienti dal paganesimo. Distanti da Cristo nello spazio e nel tempo, non l’hanno visto quando è venuto né hanno conosciuto coloro che lo videro. Inoltre, il suo ritorno comincia a sembrare più lontano di quanto il desiderio e l’impazienza abbiano fatto credere.
Meditazioni sul Vangelo di MATTEO – Fausti (5)
DISCORSO ESCATOLOGICO
Matteo 24-25
In Matteo 24,3 i discepoli chiedono a Gesù quando e quale sarà il segno della sua venuta e della fine del mondo. È bene chiarire che la Parusia sarà il compimento del tempo, non la sua fine; non è che il mondo finirà o verrà distrutto, piuttosto si compirà.
Meditazioni sul Vangelo di MATTEO – Fausti (4)
Il capitolo 18, è il capitolo della raccolta della semina, è il capitolo della comunità che vive la Parola. Matteo, infatti, applica ora la parola del Figlio alla comunità, ossia fa vedere come essa deve essere vissuta concretamente e storicamente.
Meditazioni sul Vangelo di MATTEO – Fausti (3)
Le parabole mostrano come la Parola, la fede, l’annuncio, la Chiesa, impatta con il mondo e come questo entra all’interno di essa. Sono parabole di discernimento.
Nel capitolo 13 (v. 3-35), ci sono quattro parabole rivolte al popolo: la parabola del seminatore, della zizzania, del grano di senapa e del lievito.
Meditazioni sul Vangelo di MATTEO – Fausti (2)
DISCORSO APOSTOLICO (Matteo 10)
Matteo al discorso sulla missione, antepone una serie di dieci miracoli che rappresentano la realizzazione del Regno. Questi miracoli hanno, ovviamente, un valore simbolico, cioè vanno intesi come segni. Tuttavia bisogna fare attenzione ad interpretare i segni come segni…
Meditazioni sul Vangelo di MATTEO – Fausti (1)
DISCORSO EVANGELICO (Matteo 5-7)
Matteo centra tutto il Vangelo su cinque discorsi, seguiti da cinque parti narrative le quali, non sono altro che la realizzazione del discorso. Questo non perché Gesù dice delle cose e, poi, fa vedere che le compie, ma per un motivo assai più profondo: ciò che si adempie è il frutto di quella parola.
Lectio di MATTEO – Cap. 26-28 – Fausti (10)
“Ha fatto un’opera bella a me”, dice Gesù della donna. Unica persona approvata da lui senza riserve, questa donna è la sola che fa una cosa – e quale cosa! – per colui che si è fatto tutto a tutti. Riconosce infatti in lui, il più piccolo tra gli uomini, il suo Signore.
Lectio di MATTEO – Cap. 23-25 – Fausti (9)
Prima del suo ultimo discorso (cc. 24-25), Gesù mette in guardia contro il pericolo che il Vangelo sempre corre nella storia, mostrando che, ciò che è capitato a Israele, è profezia costante di ciò che capita a noi (cf. 1Cor 10,11).
Lectio di MATTEO – Cap. 21-22 – Fausti (8)
La Chiesa, quando ascolta la Parola e si converte, sperimenta e testimonia il potere di perdono e di libertà; quando invece la considera ovvia e scontata, si indurisce. Allora la Parola tace: il Signore non le dice più nulla, e lei non dice più nulla al mondo.
Lectio di MATTEO – Cap. 18-20 – Fausti (7)
La parola del Figlio, rivelata sul monte, proclamata nella missione e spiegata nelle parabole, si realizza nella comunità dei fratelli: il regno del Padre si compie nella fraternità tra i suoi figli. Nel rapporto con l’altro si vive quello con l’Altro, nel rapporto col fratello quello col Padre.
Lectio di MATTEO – Cap. 15-17 – Fausti (6)
Riconoscere il Signore nel pane senza scambiarlo per fantasma non è problema di occhi, ma di cuore (vv. 8.19). Il cuore è il centro della persona, che ri-corda ed esprime ciò che gli interessa (inter-esse = essere-dentro!). Al credente interessa il “pane”, il suo corpo dato per noi, o altre cose? Il suo cuore è con il Signore o lontano da lui?
Lectio di MATTEO – Cap. 13-14 – Fausti (5)
Con le parabole illustra l’enigma della storia sua e nostra, che presenta un duplice scandalo. Primo: il male sembra bene e riesce bene, mentre il bene sembra male e riesce male; addirittura il male vince e il buono perde. Secondo: il bene, anche quando c’è, è sempre frammisto al suo contrario.
Lectio di MATTEO – Cap. 10-12 – Fausti (4)
Gesù chiama a sé operai, che continueranno a fare e a dire quanto lui, prima di loro, ha fatto e detto. Nasce la Chiesa, che ha nei Dodici la radice che li unisce alla terra promessa, a Cristo. Essa è apostolica non solo perché fondata sugli apostoli, ma perché fatta di apostoli, di figli inviati ai fratelli.
Lectio di MATTEO – Cap. 8-9 – Fausti (3)
I cc 8-9 costituiscono una “treccia” di vari filoni. Dei due principali il primo racconta la storia di Gesù, che fa il bene e riceve il male; il secondo è quello della fede e della mancanza di fede in lui. Lo stile del racconto di Matteo, rispetto agli altri sinottici, è più sobrio ed essenziale, con l’intento di evidenziare gli aspetti teologici.
Lectio di MATTEO – Cap. 5-7 – Fausti (2)
“Beati”, dice Gesù di quelli che noi consideriamo infelici. Per noi è beato il ricco, il potente e l’onorato: vale chi ha, può e conta. Per Gesù è beato il povero, l’umile e il disprezzato: vale chi non ha, non può e non conta. È un capovolgimento radicale di valori, senza possibilità di fraintendimento: o ci sbagliamo noi, o si sbaglia lui!
Lectio di MATTEO – Cap. 1-4 – Fausti (1)
La Sacra Scrittura è come uno spartito, la cui musica esiste solo dove e come è eseguita. Chi cerca di leggerla, interpretarla e attualizzarla, ne è letto, interpretato e attualizzato. Infatti la parola di Dio è viva ed efficace, scruta i sentimenti e i pensieri del cuore, e tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi (Eb 4,12s)
Lectio sul Vangelo di Giovanni – Fausti (capitoli 16-17)
Riprende il tema centrale dell’ultima cena: il suo andarsene non è fallimento, ma compimento della sua opera. Infatti è per lui il ritorno al Padre e per noi il dono del suo Spirito. Così inizia la nuova presenza: se prima era “con” noi, ora è “in” noi con il Consolatore.
Lectio sul Vangelo di Giovanni – Fausti (capitoli 13-15)
Nei cc. 13-17 il Signore lascia ai discepoli il suo testamento. Si tratta di dialoghi e monologhi che spiegano il senso della sua morte, principio di vita nuova per tutti. Il tema di fondo è il suo “andarsene”. Non è un congedarsi per una lunga assenza, ma l’inizio di una nuova presenza.
La crociata dei buoni contro i cattivi?
Commento al Vangelo del giorno, Silvano Fausti.
Si pensa sempre che arrivi un Messia che ci liberi dai nemici; si pensa sempre un Messia che faccia la guerra santa, più potente di tutti e vincano i buoni: la crociata dei buoni contro i cattivi. Questo è il regno del Messia.
Globalizzazione sotto il segno del ladro e del brigante o sotto il segno della fraternità?
Fare un solo ovile, no guai! Un solo ovile, quello cattolico, una sola gabbia più grande che ingabbia tutti, questo è uccidere Cristo. Ma neanche tanti ovili; sono sempre ovili dove ognuno litiga con l’altro; sarebbero vari ovili di vari lupetti che si divorano.
Lectio sul Vangelo di Giovanni – Fausti (capitoli 10-12)
A noi oggi non piace l’immagine dell’“uomo pecora” che segua un pastore. A differenza dell’animale, programmato dall’istinto, l’uomo è libero. Non necessitato dai propri bisogni, è mosso dal desiderio di ciò che ritiene essere meglio per lui. Di sua natura l’uomo è cultura, aperto a un cammino e un progresso sempre maggiori.
L’incredulità davanti al dono
Dio chi è? Non è uno che ha in mano tutto e tutti ma è uno che si mette nelle mani di tutti, al servizio di tutti. Volete essere come Dio? Ecco mangiate di questo pane, vivete di questo pane.
Lectio sul Vangelo di Giovanni – Fausti (capitolo 6)
Tutto il c. 6 è un gioco di equivoci sul pane, come prima con Nicodemo sul “nascere” e con la samaritana sull’“acqua”. L’equivoco nasce da un doppio senso: una parola ha un significato comune, ma anche un altro più importante da scoprire, di cui il primo è segno. La lettura simbolica della realtà fa la differenza tra l’uomo e l’animale.
Lectio sul Vangelo di Luca – Cap. 22-24 Fausti (11)
Comincia il racconto della passione. Il lungo cammino di Dio in ricerca dell’uomo volge al termine. Iniziato tra gli alberi del giardino, si conclude sull’albero della croce. Lì il Figlio dell’uomo trova ogni uomo fuggitivo, gli si fa vicino e gli offre la sua solidarietà, il Regno.
Metodo della Lectio divina – Silvano Fausti
METODO PER PREGARE IL TESTO a. Entro in preghiera pacificandomi con un momento di silenzio respirando lentamente pensando che incontrerò il Signore chiedendo perdono delle offese fatte e perdonando di … Continua a leggere
Lectio sul Vangelo di Giovanni – Fausti (capitoli 20-21)
Siamo al primo giorno dopo il sabato. Nel sesto giorno Dio compì la sua opera. Dopo le doglie del parto, è nato l’uomo nuovo (16,21), Figlio dell’uomo e Figlio di Dio, che, con sangue e acqua, ha comunicato ai fratelli la propria vita.
Lectio sul Vangelo di Giovanni – Fausti (capitoli 18-19)
«Io-Sono», è la risposta a coloro che cercano «Gesù, il Nazoreo». Questa scena è un prologo narrativo al racconto della passione, dove si rivela la Gloria. Richiama il prologo iniziale, che preannunciava le resistenze dell’uomo contro la Parola, ma anche la vittoria pasquale.
Silvano Fausti, L’arte del discernimento
C’è lo scandalo del male che sembra bene e del bene che sembra male, del bene che riesce male e con difficoltà e del male che riesce bene e con facilità, addirittura del male che vince e del bene che perde, del male che vincendo perde e del bene che perdendo vince.
XXIV domenica del Tempo Ordinario (B) Lectio
Fino a quando ci poniamo questioni su di lui, non comprenderemo nulla! Si comincia a capire qualcosa quando ci lasciamo porre in questione. Non lui, bensì noi siamo chiamati a dichiararci. Finora ci ha fatto la sua proposta; ora chiede la nostra risposta: “Rispondimi, e ti risponderò”.
XXIII Domenica del Tempo Ordinario (B) Lectio
“Effathà, cioè.- Apriti,, dice Gesù al sordomuto. E l’orecchio chiuso si apre all’ascolto della sua voce, la lingua legata si scioglie per dire la parola che salva. Dio è invisibile. Ogni immagine che di lui ci facciamo è un idolo. L’unico suo vero volto è quello del Figlio che lo ascolta.
XXI Domenica del Tempo Ordinario (B) Lectio
Dono di Dio e incredulità dell’uomo hanno una storia antica che tende a ripetersi, soprattutto davanti a quel dono supremo che è il dono di sé. Già la caduta di Adamo nel giardino e di Israele nella terra promessa è l’incredulità davanti al dono. Questo comunque è originario e irrevocabile, come l’amore da cui scaturisce.
XVII Domenica del Tempo Ordinario (B) Lectio
“Da dove compreremo pane?”, chiede Gesù a Filippo. “Da dove” indica l’origine, la natura. Si tratta di un pane che il discepolo ancora non conosce, come la samaritana non sa da dove viene l’acqua (cf. 4,11), Nicodemo da dove viene il vento (cf. 3,8) e il maestro di tavola da dove viene il vino (cf. 2,9).
XVI Domenica del Tempo Ordinario (B) Lectio
Questo brano redazionale è il preludio immediato che inquadra e dà la chiave interpretativa per la moltiplicazione dei pani. Ci dice le caratteristiche di fondo della Chiesa, che è in stretta connessione con l’eucaristia. Infatti l’eucaristia fa la Chiesa, e la Chiesa fa l’eucaristia.
XV Domenica del Tempo Ordinario (B) Lectio
“Chiama innanzi i Dodici e cominciò a inviarli”. I Dodici furono prima chiamati ciascuno singolarmente a seguirlo (cf 1,16-20; 2,14). Poi furono comunitariamente costituiti per “essere con lui” (3,14). Ora sono inviati ai fratelli a due a due. Ci sono tre livelli di un’identica vocazione, con tre chiamate successive…
XIV Domenica del Tempo Ordinario (B) Lectio
“E si meravigliava della loro non fede”. I suoi si meravigliano di Gesù, e si scandalizzano che la sapienza e l’azione di Dio sia in “questo” uomo, che ben conoscono. Anche lui, a sua volta, si stupisce: venuto tra i suoi, non è accolto! Con Gesù ci troviamo davanti allo scandalo di un “Dio fatto carne”
Lectio del Vangelo della VIII Settimana del Tempo Ordinario
Marco 10,17-11,33
Lectio Divina sul Vangelo, di Silvano Fausti
17 E, uscito egli per il cammino, uno gli corse incontro, si inginocchiò a lui e lo interrogava: Maestro buono, che devo fare per ereditare vita eterna?
…
Guida alla lettura della Bibbia (2)
Continuiamo il nostro percorso biblico. Questo secondo articolo “Come leggere la Bibbia” è stato scritto da Silvano Fausti (deceduto nel 2015). È un po’ lungo ma si legge facilmente e con interesse
Lectio del Vangelo della VI Settimana del Tempo Ordinario
In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno». Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.